Il mondo è su una strada sbagliata? Una performance immersiva audioguidata alla ricerca di un fisico geniale scomparso nel nulla.

un progetto di Stefano Beghi, Chiara Boscaro, Marco Di Stefano

con Alice Pavan

de La Confraternita del Chianti e Karakorum Teatro 

produzione Associazione Interdisciplinare delle Arti

per Le Belle Arti APS

CHE COS’È?
“Sulle tracce di Majorana” è una performance audioguidata, una intensa avventura urbana, una indagine che si snoda tra vie e piazze cittadine. Non è una visita guidata, né un podcast: richiede la partecipazione dello spettatore, chiamato a risolvere un vero e proprio rompicapo del ‘900 e a interrogarsi sui temi della ricerca, dell’impegno civico, dell’innovazione, della rigenerazione.

SINOSSI


“La fisica è su una strada sbagliata.
Siamo tutti su una strada sbagliata.”
Ettore Majorana


Ettore Majorana, geniale e solitario fisico allievo di Enrico Fermi, il “Grande Inquisitore” di via Panisperna, è davvero scomparso nella primavera del 1938 spaventato perché aveva “previsto” la nascita della bomba atomica? Le ipotesi si sprecano: potrebbe essersi buttato in mare dalla nave che lo riportava a Napoli, essersi ritirato in convento, esser fuggito in Germania o in Sudamerica…
“I morti si trovano, sono i vivi che possono scomparire” disse il primo responsabile delle indagini. E di Majorana si sono perse le tracce.
Fino a oggi.
Un uomo sui quarant’anni, un po’ trascurato – ma pulito – fissa corrucciato fuori dal finestrino del tram e ogni tanto scribacchia qualcosa a penna su un pacchetto di sigarette, numeri, numeri, formule incomprensibili. Sembra uscito direttamente dagli anni ’30, vestito con abiti vecchio stile e l’immancabile pacchetto di MS morbide. È una leggenda metropolitana, lo racconta sempre quello studente universitario a cui ha risolto la formula necessaria a superare l’esame di Analisi; o quell’altro, il Giuseppe Bianchi, che dice sempre che il Parroco d’inverno la notte apriva la chiesa per far dormire uno “strano”. Che sia lui, lo scienziato scomparso nel nulla? Effettivamente Majorana ha studiato dai preti… ma se è davvero lui, oggi dovrebbe avere… quanti anni? Non è possibile, come ha fatto a restare giovane così a lungo?
La performance accompagna il pubblico in una caccia all’uomo itinerante e audioguidata nel tessuto della città, tra indizi, storie, interviste, “voci di corridoio” e mezze verità. Alla ricerca del difficile equilibrio tra innovazione e tradizione, un equilibrio che spesso è possibile solo in alcune periferie virtuose. Una riflessione sul progresso, sul futuro e sulla necessità di rallentare o cambiare strada.

IL FORMAT

“Sulle tracce di Majorana” non è uno spettacolo, ma un format che può trovare casa ed adattarsi in quartieri e città diverse, nutrendosi delle voci di chi vi abita e opera. É fruibile in cuffia per gruppi di massimo 35 spettatori, e pensato per un pubblico dai 14 anni in su.

RASSEGNA STAMPA

“…un’altra esperienza ci attende: stavolta è un lavoro itinerante, “Sulle tracce di Majorana”, un progetto che vede insieme Stefano Beghi, Chiara Boscaro e Marco Di Stefano, prodotto dalle rispettive compagnie La Confraternita del Chianti e Karakorum Teatro.

Alice Pavan ci conduce, muniti di cuffie, nel quartiere di Villapizzone alla ricerca del fisico che scomparve misteriosamente nel marzo del 1938. La voce di Stefano Beghi ci introduce nella vita di Majorana attraverso domande senza risposta, che si connettono anche con i luoghi del quartiere in un prezioso dialogo. E la domanda che, alla fine, pervade ogni “camminatore” è questa: Ettore Majorana è davvero scomparso da quella nave nella primavera del 1938, spaventato perché aveva “previsto” la nascita della bomba atomica?

Non lo sapremo mai, ma attraverso indizi fugaci, verità supposte ed esperienze condivise, cercheremo di farcene un’idea più chiara, conducendo anche un viaggio sulla scienza del secolo scorso, e compiendo al medesimo tempo una riflessione (sempre necessaria) sul progresso, sulle sue regole e le sue possibili disfunzioni.”

(Mario Bianchi, KLP)

La Confraternita del Chianti è una compagnia teatrale professionista, con base a Milano, che si occupa di nuova drammaturgia sia in Italia che all'estero.

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