Ancora Berlino. Ancora UFA Fabrik.
Dopo poco meno di un anno eccoci ancora qui, in questo luogo di creazione per noi diventato fondamentale.
Siamo qui per il progetto CITIES, un progetto di studio e formazione sulle città europee finanziato dal MIBACT con il progetto Boarding Pass Plus.
Siamo qui per imparare e osservare, incontrare gli artisti di questa città e conoscere il suoi abitanti.
Con me e Chiara (e il piccolo Samuele) ci sono anche Marta Montin, pittrice, e Antonio Giansanti, video maker. Ma soprattutto c’è Italo Calvino a guidare il nostro lavoro con “Le Città Invisibili”.
Dopo anni passati in giro per l’Europa (e non solo) abbiamo sentito l’esigenza di prenderci un tempo per noi stessi, per mettere a fuoco meglio il nostro percorso. Un percorso che ci porta sempre più spesso fuori dall’Italia. E così, eccoci a Berlino, alla quale seguiranno Barcellona e Fiume, altre tappe costanti del nostro lavoro. Come sempre, però, questo blog non è la sede adatta per discussioni artistiche e intellettuali. Qui si parla di posti belli e cose buone, per cui, dopo la doverosa introduzione, passiamo alla città e a quello che offre.
(NOTA BENE: In questo post non troverete informazioni che potete facilmente reperire con una ricerca in italiano su google. Che dovete visitare la Porta di Brandeburgo e Checkpoint Charlie lo potete scoprire da soli.)
Prima di tutto, il luogo dove siamo: UFA Fabrik. Alla fermata della U 6 Ullsteinstrasse. Ricavato dagli studi di postproduzione della storica UFA (quella di Metropolis di Fritz Lang) questo centro culturale conta al suo interno:
• tre teatri al chiuso e uno all’aperto.
• una scuola che va dall’asilo alle medie con tanto di fattoria didattica.
• un consultorio.
• una palestra di arti marziali.
• una scuola di musica.
• un ostello.
• una panetteria con laboratorio.
• spazi prove per gruppi musicali e teatrali.
• una caffetteria / birreria con cucina tedesca e non solo (si mangia bene, fidatevi).
Nata da una occupazione nel 1979, ora è uno dei centri culturali più apprezzati in città, con un lavoro perfettamente integrato nel quartiere. Sostenuto e finanziato dalla città e dallo stato. Se passate di qua troverete sicuramente Frido Hinde, il direttore, disposto a farvi fare un giro e a raccontarvi la bellissima storia che sta a fondamento di questo luogo.
Un altro posto che dovete assolutamente vedere è il Kunstraum Kreuzberg (per gli amici, Bethanien), in Mariannenplatz 2, piena Kreuzberg. Lo riconoscerete subito: è il castello che domina la piazza. Il Bethanien ospita gli studi di artisti visivi e non, corsi di musica, teatro e mostre. Noi conosciamo il luogo grazie al nostro amico Emanuele Crotti, che ha lo studio qui. Venite a vederci una mostra e poi fatevi un giro per Kreuzberg, magari al Markthalle9, il mercato di zona. Qui trovate di sicuro qualcosa di buono da mangiare.
Se volete mangiare tedesco e bere una buona birra, vi consigliamo la Brauhaus GEORGBRÆU (Spreeufer 4) tra Alexanderplatz e l’isola dei Musei. Se siete in giro in centro ne vale la pena.
Altro luogo da visitare (io renderei obbligatoria la visita a tutti i teatranti, almeno una volta nella vita) è il Dorotheenstädtischer Friedhof, il cimitero dove riposano Hegel e Fichte, uno a fianco all’altro. Nello stesso cimitero troverete le sepolture dei grandi artisti del novecento tedesco: Bertolt Brecht e Helene Weigel (attaccata al cimitero trovate anche la loro casa-museo), Ruth Berghaus e Paul Dessau, Christa Wolf e Anne Seghers. La famiglia Langhoff e Dimiter “Mitko” Gotscheff. Il meglio del teatro che amiamo e che più ci ha influenzato, è sepolto qui. Sembrerebbe un luogo triste, ma non lo è. Qui è seppellito Heiner Müller, al quale sono legato in modo particolare e a lui non piacerebbe essere ricordato con tristezza. Dopo aver visitato la sua tomba fatevi un bicchiere in suo onore. Da qualche parte, lui apprezzerà.