“Angelo e gli altri confratelli si fecero intorno, osservando. Fecero largo quando gli assistenti vennero con la barella. Con cura, sistemarono mio padre sulla barella e lo tirarono su da terra. Mentre lo portavano verso l’ambulanza, ciascuno dei suoi amici mormorò il suo addio.
– Ciao, Nicola. Buona fortuna.
– Addio, amico mio.-
– Coraggio, Nick.-
– Sii coraggioso, Nicola. –
Mio padre giaceva immobile, a occhi chiusi. Nemmeno il sole ardente riusciva a disturbare le sue palpebre. Angelo si avvicinò a lui con un fiasco di chianti e glielo piazzò per lungo sotto il braccio.”
John Fante, La Confraternita del Chianti